Orta di Atella: TERRITORIO DEVASTATO


FONTE: Il Mattino 

Nell’area commerciale autorizzate costruzioni al posto dei negozi Danni per gli acquirenti.
MARILÙ MUSTO

C.S.Palazzi sequestrati dai carabinieri e denunce fioccate sulla casa comunale e su tre imprenditori edili. È il bilancio di un’operazione contro l’abusivismo edilizio ad Orta Di Atella. Un funzionario tecnico del comune, A. N. di cinquantacinque anni, avrebbe accordato il parere favorevole alle variazioni di un progetto iniziale di costruzione per tre palazzi edificati in tempo da record in via Astragata commettendo, in questo modo, un illecito. E non è il primo. Nel piano regolatore la zona D3, che include via Astragata, figurerebbe come zona commerciale, ma al posto dei negozi sono spuntati, in pochi mesi, cinquantuno alloggi per uso abitativo, distribuiti in tre palazzi di quattro piani, con altrettanti garage e box auto tutti abusivi e, da ieri, sigillati dai carabinieri. Il valore economico degli immobili sequestrati è stato valutato intorno ai sette milioni di euro; cemento su cemento ora destinato, probabilmente, all’abbattimento. Un danno per l’impresa, ma anche per le famiglie pronte ad acquistare case e ad accollarsi un mutuo. Gli spazi verdi previsti nel piano iniziale, erano stati sostituti da cemento dando un aspetto di quartiere dormitorio ad una zona destinata agli uffici e negozi. Porte, finestre e agganci alla rete idrica, però, erano stati diligentemente sistemati in uno degli appartamenti già occupati. I costruttori che figurano come semplici carpentieri del luogo, sono stati denunciati per aver costruito in difformità rispetto alle regole stabilite in altezza e distanza. Si tratta di D.A.L., quarantasette anni, D.A.F. di cinquantacinque e D.A.C. di quarantanove. Le denunce hanno provocato un altro piccolo terremoto nella Casa Comunale che da qualche settimana ospita la commissione d’accesso inviata dalla Prefettura per studiare gli atti amministrativi, incluse le concessioni edilizie. Sullo stesso versante ha indagato la Procura. A maggio è scattato, infatti, l’arresto dell’ex sindaco della cittadina Angelo Brancaccio, poi scarcerato assieme agli indagati; si è trattato di uno scandalo che ha coinvolto anche Nicola Iovinella, il consulente tecnico del Comune. L’ultimo atto di un interessamento particolare dell’autorità giudiziaria sul suolo atellano risale ad ottobre: a Casapuzzano i carabinieri hanno denunciato l’impresa Atellanae con sede a Napoli che avrebbe dovuto svolgere i lavori su un terreno sul quale vigeva il veto della Sovrintendenza per i beni architettonici e del paesaggio. Sull’affare edilizio atellano aveva messo gli occhi anche il clan Ranucci-Petito di Sant’Antimo che, secondo la Dda, nutriva interessi legati alle forniture. Lo avevano intuito anche le forze dell’ordine che nel 2006 hanno indagato su omicidi di imprenditori commessi proprio ad Orta Di Atella, come quello di Francesco Fenicia o di Francesco Patricelli che vantava parentele nel campo dell’edilizia e infine, Filippo Mancini, imbianchino. Tutti più o meno coinvolti. Tra le imprese appaltatrici di forniture figurano tutt’ora ditte di Casal Di Principe, San Cipriano D’Aversa, Giugliano in Campania, Sant’Antimo, ma anche di Marcianise, come l’impresa “Piccolo”.

8 Risposte

  1. Rigore assoluto e continuo! Altrimenti del nostro territorio non rimarra’ neppure il ricordo. Gia’ la nostra identita’ e’ stata barattata e svenduta da avventurieri capaci solo di devastare ,.senza un benche’ minimo senso dell’ambiente sostenibile e vivibile. Ormai anche i bambini sanno cosa significa una casa fatta per viverci con piacere rispetto a selva di cemento ,senza ( non dico eresie ) dignita ne’ di tecnici ne’ di uomini : Per situazioni non recuperabili nei parametri di civilta’, ABBTTIMENTI , ABBATTIMENTI ,questa e’ l’unica risposta seria e definitiva alle fantasie ancora vive dell’affarismo distruttivo!!! Attenti al residuo territorio!! Blocco totale agli “espandimenti” inutili e dannosi;si ad una riqualificazione generale dei servizi cittadini, al recupero dei vari centri urbani storici ,al rilancio di strutture sportive e culturali intercomunali,alla fruibilita’ seria di strade e sentieri ,anche, campestri,alla funzionalita’ vera e sicurezza dei ponti stradali del territorio,,al piano alla mappatura generale di tutto il sistema fognario e sua messa in norma e funzione sicura, al piano commerciale che rilanci alcuni quartieri e non penalizzi altri, alla salvaguardia delle storiche botteghe e/o piccole-medie ditte del territorioTutto ad esclusivo vantaggio del cittadino e delle ditte di Orta : Questo non e’ la luna e’ il diritto fondamentale del cittadino libero che vuole vivere, lavorare,produrre ma contare a casa propria, secondo le piu’ elementari leggi della democrazia.!!!

  2. io sto comprando casa a via bugnano,il parco le palme dove sta il bar beautiful.anche quello è abusivo?mihanno detto che è a2 gli agenti….

  3. vorrei sapere se le case nel parco di via bugnano rispettano il piano regolatore e rientra nella sanatoria

  4. l’immobile di cui si parla sorge parte in zona industriale e parte in zona turistico-alberghiera.
    Non è ammessa la residenza in nessuna delle due zone.

    RAGAZZI HO TROVATO QUESTO..VEDIAMO BENE QUELLO CHE STIAMO COMPRANDO..AIUTIAMOCI..
    Se questo è lo scopo vale la pena di sollecitare l’ attenzione dell’acquirente affinché si accerti se l’unità ambita non faccia parte di una Residenza Turistico Alberghiera (RTA), tipologia costruttiva frequente in quei luoghi. Le RTA sono definite aziende alberghiere che offrono alloggio in appartamenti costituiti da uno o più locali dotati di servizio autonomo di cucina.

    Capita ed è capitato che imprenditori poco seri, per aggirare vincoli di vario genere, chiedano e ottengano Permessi per Costruire RTA, e poi (con la connivenza più o meno lecita di amministratori locali) procedano alla modifica catastale della destinazione urbanistica disancorando le unità immobiliari dalla struttura alberghiera. Le stesse così ottenute vengono poi vendute ed adibite a prima o seconda casa in barba alla legge; stesso discorso vale per le c.d. “Case Vacanza” o per i “ Villaggi-Albergo”

    Il compratore , ad ogni buon conto una volta proprietario, non potrebbe abitare la casa ma dovrebbe locarla a turisti o affidarla per tale scopo ad una struttura organizzata senza snaturarne la destinazione turistico alberghiera e così rispettare lo scopo principe che è quello di favorire il turismo e l’indotto che esso comporta.

    Quanto sopra spesso non è ben chiaro al compratore che ,in buona fede, stabilmente vi abita o villeggia scoprendo troppo tardi che l ’uso improprio implica un abuso edilizio cui consegue il sequestro dell’ unità immobiliare come ben sanno i malcapitati acquirenti, di cui molti stranieri, che nel 2008 hanno comperato casa in una RTA di Peschiera del Garda. E la stessa cosa si è ripetuta in tante altre parti di Italia (per esempio Grosseto) .

    Le RTA, sono strutture alberghiere alternative, sono composte da esercizi unitari dal punto di vista gestionale, aperti al pubblico, si collocano in strutture edilizie funzionalmente altrettanto unitarie. Come tali non possono essere considerate una sommatoria di unità abitative con destinazione ed uso autonomo tali da determinare una situazione analoga a quella di un normale condominio: l’immobile ubicato nella RTA è parte di un organismo edilizio unico ed indivisibile.

    Come si è già accennato i Comuni rilasciano permessi a costruire le RTA con lo scopo di rivitalizzare economicamente la zona in cui sono ubicati. Insomma la struttura deve essere portatrice di un mercato dinamico . E’ chiaro che se l’utenza si rinnova continuamente le ricadute economiche saranno favorevoli. Se invece, abusivamente, le unità vengono utilizzate come residenze stabili l’economa generale viene rallentata: è evidente che uno soggetto stanziale consuma beni e servizi in quantità significativamente inferiore rispetto ad un turista.

    Altro aspetto di rilievo attiene all’ambito fiscale. Come detto, spesso, queste transazioni vengono accompagnate dalla attestazione di voler destinare l’unità immobiliare a prima o seconda casa fruendo rispettivamente dell’ IVA al 4% o al 10%. A parere di alcuni uffici fiscali gli atti in questione sottintendono invece una “compravendita frazionata di struttura ricettiva” e come tali in sede di accertamento scontano l’Iva al 20% motivo per cui l’acquirente potrebbe patire le conseguenze relative alla differenza dell’ Iva evasa.

    Cautela da adottare: Prima di comperare una unità immobiliare in un complesso organizzato recarsi all’ Ufficio Tecnico del Comune ove è ubicata la RTA e chiedere spiegazioni al riguardo.

    Ennio Alessandro Rossi, commercialista , studiorossi.ennio@vigilio.it

  5. Se vo posso dare un consiglio è quello di chiedere info ai costruttori sulla casa ma anche quello di fare una visura catastale a spese vostre per verificare con i propri occhi la veridicità del tutto.
    Io ho comprato nel parco le palme e sul mio appartamento problemi non ce ne sono ma per gli altri nessuno può garantire.

  6. MA SONO ABUSIVI I MINI APPARTAMENTI AD ORTA PERCHE TRA 2 ANNI DEVO SPOSARMI ED ERO INTENZIONATA AD AFFITTARMELO….. SALUTI

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