FONTE: Napolinord.info
Emergenza diossina. L’esito delle indagini effettuate dall’Arpac (Agenzia per la protezione ambientale della Campania) ha rilevato il superamento sul territorio dei limiti non soltanto della pericolosa sostanza chimica, ma anche di altri elementi tossici per la salute umana, tra cui berillio, cadmio, piombo, stagno, fitofarmaci e clorofenvinfos. Tali superamenti, in particolar modo nel caso della diossina, risultano anche decine di volte superiori ai limiti consentiti dalle vigenti disposizioni di legge e stavolta la pericolosa anomalia si avvicina molto di più alle abitazioni. Le aree più contaminate risultano essere la traversa della strada statale sannitica 87 con accesso stradale al km 17+000. La zona, che confina ad ovest con l’insediamento industriale fonderia R&C Trade (ex Tecnal) e ad est con una stazione di trasformazione dell’Enel, è destinata ad uso agricolo. Altri sfondamenti dei normali parametri di diossina si sono rilevati anche nella frazione di Casolla. Le analisi sono state effettuate su una campionatura in prossimità di via Teatro, a poche decine di metri dall’autostrada A1, ad alto tasso di percorrenza veicolare. La zona interessata all’inquinamento si trova all’interno della fascia di rispetto stradale. Ma altri due siti, pur essendo stati individuati per il loro superamento dei valori limiti di diossina in comuni adiacenti, Afragola (località Salicelle) e Orta di Atella (località Tavernola), ricadono proprio a ridosso del territorio caivanese.
“Attiveremo subito le misure necessarie per eliminare le contaminazioni da diossina nella zone interessate – assicura il sindaco Pippo Papaccioli – D’altra parte avevamo già messo a punto, di concerto con l’assessorato alla sanità, uno screening della qualità aria e delle falde acquifere sull’intero territorio a tutela e salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica, con l’obiettivo di verificare l’inquinamento atmosferico e dell’acqua destinata all’uso umano per determinarne la potabilità. Inoltre sono state attivate alcune centraline fisse e mobili, con particolare attenzione alla grossa frazione di Pascarola e alla zona Asi, per individuare eventuali industrie che emettono fumi nocivi nell’atmosfera. Dunque ci sarà un controllo costante a breve, medio e lungo termine con l’intento di migliorare la qualità di vita sul territorio”. “La situazione è davvero preoccupante – spiega Enzo Falco, ex assessore provinciale all’agricoltura e capogruppo consiliare di Verdi – I dati dell’Arpac sono drammatici. Pertanto è necessario intervenire immediatamente contrastando con forza anche i roghi diurni e notturni di vari materiali in plastica e di scarti industriali che si consumano spesso sul territorio. Finora l’amministrazione comunale ha fatto veramente poco o nulla per garantire la salute dei cittadini e soprattutto a difesa del vasto comprensorio caivanese, in preda oramai ad un lento e costante degrado”.
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